giovedì 12 gennaio 2017

Litigi tra colleghi e lavoro in team: come sopravvivere



In ufficio si trascorre gran parte della propria giornata a stretto contatto con i colleghi: è del tutto normale quindi che possano nascere simpatie e antipatie. Quando però l'aria inizia a farsi troppo pesante e i litigi diventano frequenti, bisogna iniziare a darsi da fare per appianare i contrasti e rendere costruttivo un rapporto che rischia di diventare distruttivo.
Soprattutto quando si è costretti a lavorare in team, la presenza di un collega con il quale proprio non si riesce ad andare d'accordo rischia di diventare un problema serio: se alcune persone riescono a farsi scivolare tutto di dosso, altre danno molto peso anche ai dettagli e rischiano di vivere veramente male la situazione di tensione. Per questo motivo, quando i litigi iniziano a diventare frequenti, è importante imparare a gestirli e capire quali comportamenti adottare per tornare a vivere con serenità il proprio ambiente di lavoro.

Litigi tra colleghi: come renderli costruttivi

Il primo passo per rendere costruttivo un litigio che rischia di degenerare è mantenere la calma, ma nel modo giusto. Purtroppo infatti, sono le persone diplomatiche che alla lunga esplodono e danno il via alla lite: queste persone tendono sempre ad assecondare i colleghi e ad andare d'accordo con tutti ma per farlo tengono tutto dentro. Nel corso di una discussione, è importante che tutti dicano come la pensano, a costo di sentirsi rimproverati o contrariati. Questo è il modo migliore per evitare che un collega prevarichi l'altro, perché ci si pone tutti sullo stesso piano.
Per rendere costruttivo un litigio, quindi, nessuno deve “lasciar perdere”: è fondamentale comunicare e spiegarsi, cercare di capire le ragioni altrui e confrontarsi fino a trovare un punto di accordo.

Quando le cose non si risolvono: chi sbaglia?

Un errore che spesso si compie quando ci si trova a litigare con un collega è quello di interpellare anche tutti gli altri: questo però non fa altro che aumentare le tensioni e creare ulteriori motivi di litigio. È sempre meglio evitare di tirare in ballo gli altri colleghi quindi: se il problema è con una persona, è solo con quella persona che si deve risolvere.

giovedì 22 dicembre 2016

Il capo perfetto: come gestire al meglio i rapporti con i dipendenti



Quando ci si trova in una posizione di rilievo e bisogna guidare i propri colleghi in modo da garantire all'azienda la massima produttività, spesso diventa difficile riuscire a giostrarsi bene, soprattutto dal punto di vista interpersonale. 

Quando si è semplici impiegati, il capo rappresenta una figura di riferimento ma bene o male sempre temuta, ma quando poi ci si ritrova nei panni del leader le cose cambiano moltissimo e diventa davvero difficile trovare il comportamento e l'atteggiamento perfetti. 

Se il capo perfetto è quello che permette a tutti i dipendenti di vivere il lavoro con serenità, in armonia e senza ansie, nella realtà dei fatti c'è sempre qualcuno che non fa le cose nel modo giusto e che va ripreso. Questo fa apparire il capo come il cattivo della situazione, ma non è sempre così. Per diventare dei leader di successo, in grado di dirigere un'azienda in modo impeccabile e aumentare la produttività dei dipendenti, occorre cercare di rispettare alcune norme che sono alla base del perfetto funzionamento di un'azienda.

Le qualità che un buon capo deve sempre avere

Dal punto di vista puramente lavorativo, un buon capo deve essere in grado di far funzionare le cose con efficienza e con la massima produttività. Spesso e volentieri capita che in ufficio i dipendenti lamentino delle mancanze: non ci sono gli strumenti adeguati, le risorse sono al limite, mancano delle informazioni e così via. Un buon capo però deve essere in grado di mettere tutti nella condizione di dare il meglio sul lavoro: è quindi importante interpellare i dipendenti stessi, chiedere loro se hanno bisogno di qualcosa, se gli strumenti a disposizione siano sufficienti e così via. 

Questo è un primo tassello che permetterà anche ai sottoposti di sentirsi importanti e di sapere che la loro opinione per il capo ha un certo peso. 

Dal punto di vista dei rapporti interpersonali, invece, un buon capo deve far sentire i propri dipendenti importanti, deve ringraziarli quando ottengono dei risultati buoni, ricompensarli, mettersi anche se necessario sul loro stesso piano, ma solo quando effettivamente se lo meritano perché altrimenti si rischia di perdere l'autorità.

martedì 8 novembre 2016

L’ufficio in casa: 4 regole per aumentare la produttività



Al giorno d’oggi sono sempre di più le persone che lavorano nel proprio ufficio di casa: non parliamo solo dei liberi professionisti ma anche di alcuni dipendenti, che grazie alle nuove tecnologie possono senza problemi svolgere le loro mansioni rimanendo alla scrivania di casa. Ma è davvero così vantaggioso lavorare in un ufficio casalingo? Sicuramente ha i suoi aspetti positivi, perché in molti casi non si è vincolati ad orari rigidi e ci si può organizzare il tempo come meglio si crede, per non parlare del fatto che non si è obbligati a spendere soldi extra per spostamenti, pause pranzo e così via. Certo, grandi vantaggi, ma siamo sicuri che non ci siano insidie dietro l’angolo?
Purtroppo lavorare da casa non è sempre come ce lo aspetteremmo: alcune persone non ci riescono proprio mentre altre fanno fatica ad organizzare il tempo se nessuno li controlla minuto per minuto ed il rischio, alla fine, è quello di diventare sempre meno produttivi. Per evitare questo, ecco alcune regole d’oro che tutti i lavoratori casalinghi dovrebbero mettere in pratica per aumentare la loro efficienza e non rischiare di perdere colpi.

1.Organizzare bene il proprio ufficio

Lavorare da casa non significa non avere un ufficio, anzi: organizzare al massimo la propria zona di lavoro è indispensabile per evitare distrazioni e per essere sempre focalizzati sul proprio obiettivo. E’ fondamentale avere una scrivania ordinata e tutti gli strumenti utili a disposizione, perché in caso contrario si rischia di doversi continuare a distrarre inutilmente. Solo con una postazione di lavoro organizzata e ben ordinata riuscirete a raggiungere la giusta concentrazione mentale!

2.Creare “to do list” quotidiane

Le liste non vi sono mai piaciute? Poco male: se lavorate da casa nel vostro ufficio dovrà sempre esserci una lista delle cose da fare in giornata altrimenti rischiate di perdervi e di ritrovarvi con una montagna di lavoro da recuperare nei giorni seguenti! E’ troppo facile dire “questo lo faccio domani” soprattutto se non si hanno orari rigidi da rispettare, ma ricordate che è anche un grande pericolo per la vostra produttività!

3.Rimanere in contatto con collaboratori e persone esterne

Spesso un’altra fonte di stress e scarsa produttività quando si lavora da casa deriva dal fatto che, alla lunga, rimanere da soli crea insoddisfazione e noia: non si ha modo di scambiare due parole con nessuno e se lo si fa non si parla certo di lavoro! Meglio rimanere sempre in contatto con i collaboratori, organizzare qualche incontro in modo da aprire i propri orizzonti e trovare qualche scappatoia per parlare di lavoro anche fuori dalle mura di casa!

4.Organizzare il proprio tempo di lavoro e le pause

Spesso quando si lavora da casa non ci si accorge nemmeno di stare davanti al PC per diverse ore consecutive senza nemmeno alzare lo sguardo. Questo è sicuramente poco salutare, oltre che mortificante alla lunga: conviene sempre scandire il proprio tempo e programmare anche delle brevi pause per sgranchirsi le gambe o respirare un po’ di aria fresca!